La XV° edizione di VIE Festival all'insegna dalla pluralità dei linguaggi e dei punti di vista: danza, performance, art video e nuove tecnologie.
Il programma della XV° edizione del VIE Festival è eclettico e versatile: il suo obiettivo è raccontare la realtà sociale e politica del nostro tempo, raccogliendo le molteplici voci del presente tra teatro, performance, musica e danza, valorizzando sia le creazioni dei grandi Maestri che dei talenti emergenti.
Nello specifico, segnaliamo i lavori presentati in ambito di danza e performance, incentrati sul rapporto con il XX secolo e la sua eredità, che esplorano la contemporaneità, tra ideologie, miti e utopie.
Una programmazione tra corpo, tecnologie digitali e nuovi linguaggi
Danza, performance, art video, indagini sul corpo e studio del movimento, utilizzo di nuove tecnologie e ricerca di nuovi linguaggi visivi caratterizzano la prima settimana del festival.
“Get your Shit Together, Esercizi di approssimazione per umani"
“Get your Shit Together, Esercizi di approssimazione per umani", il nuovo spettacolo di Luca Carboni e Gabriel Da Costa prodotto da ERT Fondazione, dopo aver debuttato in prima assoluta lo scorso 14 febbraio, sarà in scena dal 25 al 27 febbraio al Teatro delle Passioni di Modena.
Carboni e Da Costa creano lavori in cui il digital imaging e le nuove tecnologie si combinano con il linguaggio scenico: il corpo e la presenza dell’attore di fatto si mescolano con quello digitale.
I due performers proseguono l’indagine iniziata nel 2013, tra teatro, art video e nuove tecnologie con una riflessione sull’errore, sulle conseguenze e sulle possibilità del fallimento, fino alla paura esponenziale di continuare a sbagliare che si innesca nell'animo umano.
Un lavoro tra documentario, finzione e conferenza, che partendo da una riflessione su sé stessi e il mondo che li circonda parla del nostro tempo, della nostra “società dell’immagine”.
“Het Land Nod”
Dal 28 febbraio all’1 marzo arriva a Bologna, al padiglione 36 di Bologna Fiera, in prima nazionale la performance “Het Land Nod” del collettivo fiammingo FC Bergman.
Gli artisti noti per il potente linguaggio visivo, presentano per la prima volta in Italia uno spettacolo ispirato alla maestosa Galleria Rubens del Royal Museum of Fine Arts di Anversa: una storia avvincente proprio su questo luogo, sulle sue opere e soprattutto sulle persone che cercano conforto e rifugio nel museo.
In questo lavoro non sono le parole a raccontare le storie, ma le immagini dalla bellezza suggestiva ed evocativa, ricche di forza ed energia. “Het Land Nod” è uno spettacolo dal forte impatto visivo, che crea un immaginario ironico e surreale.
"Nudità"
Il 29 febbraio all’Arena del Sole andrà in scena "Nudità" di e con Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni, l'incontro tra due mondi e due visioni. Insieme per la prima volta sul palcoscenico il cantastorie palermitano Cuticchio (Premio Ubu 2019 alla carriera) e il danzatore e coreografo Sieni, instaurano forme di relazione e dialogo tra corpo e pupo, ascolto e tattilità: un gioco di specchi tra l’umano e un non umano ancestrale, di legno, una marionetta, un pupo della tradizione siciliana; una rappresentazione di come l’umano affiori in ogni fragilità del corpo e del pupo messi in relazione tra loro, con i fili che possono staccarsi da un momento all’altro.
Sieni dice: «Tutto il mondo dell’umanità ruota e si costruisce attorno e attraverso il gesto. Ed è il corpo che crea il gesto, il corpo che attraverso il gesto comunica con altri corpi. Il teatro talvolta diventa il tempio del gesto e quindi del corpo. [...]La forma dell’incontro crea nuove vie di comunicazione dove il tempo, la distanza, gli spazi si riducono in altro».
Da questa tensione artistica nasce la collaborazione di Sieni e Cuticchio, maestro cantastorie tra i più grandi esponenti del Teatro dei Pupi riconosciuto dall’Unesco come un capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
BEST REGARDS: annullato.
Il 29 febbraio e il 1 marzo era in programma al Teatro delle Passioni di Modena l’anteprima di “BEST REGARDS”, l’ultimo lavoro di Marco D’Agostin (Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35), una performance che riafferma la necessità di una memoria collettiva di Nigel Charnock.
Purtroppo durante le prove l’artista ha riportato un infortunio, pertanto lo spettacolo è stato annullato.
In conclusione, citando il direttore di ERT Claudio Longhi: "l’incessante spinta euristica è il fil rouge di formati, stili, codici tanto diversificati ed è anche per coerenza con questa impostazione che ognuno deve sentirsi libero di muoversi tra le proposte fabbricandosi un percorso in itinere".
Impossibile non trovare una propria VIA!